Il Whisky, nato in Irlanda o in Scozia, è il più nobile dei distillati di cereali, vario e multiforme, che gli intenditori amano gustare liscio, come dovrebbe essere per tutte le acquaviti, anche se alcuni preferiscono aggiungere qualche goccia di acqua pura.
Orzo, mais, segale, avena e frumento sono i cereali più impiegati, ma nelle differenze tra le numerose tipologie entrano in gioco fattori come l’acqua impiegata per l’ammostamento, la zona e le tecniche di fermentazione e di distillazione, il legno delle botti, i tempi e luoghi di invecchiamento.
Whisky di malto, di cereali e blended, sono le tipologie più significative, dalle quali si ottengono ulteriori varianti. Il primo si ottiene solo dal malto ricavato dall’orzo, il secondo da cereali diversi dall’orzo, sopratutto mais ma anche avena, segale e frumento, il terzo dalla miscela di distillati di cereali diversi.
Solo da pochi decenni, accanto al mercato dei Blended, si è sviluppato in Italia quello del Whisky di malto, più originale e ricco di personalità.
Il Whisky evoca brughiere scozzesi colorate di erica, verdi distese irlandesi e strade con indicazioni in gaelico, ma questo distillato è prodotto anche in altri paesi, tra i quali Stati Uniti, Canada e Giappone.
Se la produzione di Whisky nipponico si ispira decisamente a quello scozzese, negli Stati Uniti si producono in particolare Bourbon ottenuto soprattutto dal mais e Rye Whisky dalla segale, mentre in Canada sono sempre dei Blended, cioè miscele di distillati di segale e altri cereali.
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