Tenuta l’Armonia nasce da Andrea, un appassionato enologo autodidatta, ha affinato la sua arte in viaggi e corsi tra Francia e Italia, collaborando con vigneron di talento. Conosciuto come Chef del Vino, combina uve e processi con saggezza e visione. Il supporto di giovani talenti lo ha aiutato a trasformare le sue idee in realtà. La sua vita semplice, in armonia con bellezze rare, si traduce in cambiamenti significativi ogni anno, non solo a livello ambientale e alimentare, ma soprattutto culturale per chi lo conosce e segue.
REALTA’ POP
Tenuta l’Armonia di proprietà di Andrea Pendin si trova vicino a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, Veneto. Parlare di un vignaiolo, della storia dei suoi vini e della sua cantina sarebbe limitativo. Andrea una persona costantemente attiva nella costruzione di una rete di aziende e di figure che puntano al valore e all’identità del proprio territorio, dando vita a quelli che vengono definiti da Andrea “PROGETTI VINO”. I 27 Progetti finora realizzati puntano all’espressione di quell’idea di vino che non guarda solo all’uva o al terreno, ma che idealizza il più possibile l’insieme degli elementi e l’animo dei vignaioli (sei produttori vicentini al momento, ognuno con una precisa funzione nell’organigramma di questa realtà POP).
La zona di produzione dei colli vicentini e berici regala leggiadria, finezza, freschezza, acidità e mineralità. I 24 ettari lavorati sono frazionati in Tanti vigneti, in Tanti Cru, in Tanti terroirs differenti.
ORIGINI E FILOSOFIA PRODUTTIVA
Tenuta l’Armonia è una piccola azienda condotta in biodinamica, ancora ai primi passi, anche se nata nel 2010 quando Andrea e la sua famiglia si trasferirono in campagna. Un contadino del posto concesse una vigna ad Andrea, dandogli la possibilità di aprirsi al mondo del vino. La sua storia è partita effettivamente da zero, con il supporto di un amico enologo. Dalle prime lavorazioni di quel vigneto misto anni ’60-’70 nacquero 2000 bottiglie di un vin de garage di grande successo che portò Andrea sul “mercato”, spronandolo ad investire il resto della sua vita in quel mondo.
Due anni dopo, nel 2011, l’amico enologo si trasferì ed Andrea si intersecò nei marchingegni del lavoro in cantina. Iniziò inoltre a visitare numerose realtà vitivinicole in Italia, Francia e Slovenia, frequentò diversi corsi per comprendere l’arte del “creare vino”, dalla vigna alla cantina. Un mese di Loira nel 2013 però gli confermò quale filosofia e strada seguire nella creazione dei suoi progetti. Da qui il concetto di non utilizzare uva cruda e fare in vigna un grande lavoro di pulizia dei singoli acini per avere vini puliti, minerali, lunghi e persistenti.
La prima parola chiave è taglio, non focalizzandosi su un’uva. I vitigni utilizzati sono infatti diversi: Incrocio Manzoni, Pinot Bianco, Garganega, Barbera, Cab. Franc, Durella e molti altri. La seconda parola chiave è macerazione, perchè in tutti i suoi vini c’è sempre una parte di uva macerata. Con la sua rete di “compagni di esperienze” condividono idee per poi cercare di produrre un vino che abbia i risultati attesi dal progetto iniziale. Tanti esperimenti che non definiscono sempre un punto di arrivo definitivo, ma un punto di partenza per il miglioramento della ricerca continua.
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