LA STORIA
Ad Orvieto si fa vino da 2500 anni, già gli Etruschi lo facevano, in maniera moderna perché utilizzavano le caverne sotto terra e cioè vinificavano a temperatura controllata nelle grotte di tufo dove era possibile un’ottima conservazione.
Il tufo delle rocce è sempre stato un elemento importante sia per la produzione etrusca che per quella romana; qui c’era il porto di Pagliano e c’era la confluenza tra il Tevere e il fiume Paglia e da qui partivano le anfore a forma cubica che arrivavano a Roma a portare il vino della zona. La zona è nota fin da epoca antica per aver restituito resti archeologici.Il vino è sempre stato importante in questa zona e lo dimostrano anche i documenti medievali che attestano che Luca Signorelli per le sue opere al Duomo di Orvieto, in pagamento volle non solo denaro ma anche vino.Nell’economia della regione la zona è ancora molto importante e, anche se tutto in 2000 anni è cambiato, non è cambiato il territorio, l’elemento fondamentale.
AZIENDA
L’azienda Palazzone è un punto di riferimento nel territorio umbro per la produzione dell’Orvieto bianco di cui si producono complessivamente circa 16 milioni di bottiglie anche se, purtroppo, non sono numerose le aziende che possono considerarsi di bandiera e che producono vini di eccellenza.
Il territorio Umbro è splendido e il vigneto è storico e ad Orvieto si produce tanto: l’Azienda Palazzone è sempre stata in tale panorama vinicolo una produzione significativa per la produzione di vino bianco dell’Italia centrale.
TERROIR
L’atollo di tufo che domina il paesaggio di Rocca Ripesena è la testimonianza di un tumulto tettonico ed è in stretta armonia e somiglianza con l’incredibile piattaforma tufacea che contiene la città di Orvieto, entrambi legati in un gigantesco fenomeno creativo. Anche la vegetazione che ha rivestito e decorato le primitive strutture è l’espressione di un armonico accordo con tale potenza vitale: gigantesche querce e poderosi castagni sono le sculture di un immenso “museo” naturale. Sulle colline dolcemente arrotondate solo le vigne esprimono i segni della storia contemporanea e della operosità dell’uomo che vive questi luoghi; appaiono come coltri che coprono la schiena di animali preistorici accovacciati. L’uva dorata e profumata e il vino che ne deriva sono il premio al compimento di un grandioso processo e di un secolare complicato fenomeno che è quello della vita.
La natura delle rocce di questi luoghi è costituita da argille, limi e livelli sabbiosi; 2,5 milioni di anni fa qui c’era un fondale marino su cui si sono accumulati i sedimenti più fini trasportati da antichi fiumi che solcavano quelle che allora erano le poche zone emerse. 24 ettari vitati in collina, in una cornice paesaggistica di rara bellezza, coltivati con le uve tradizionali dell’Orvieto: Procanico e Grechetto principalmente, poi Verdello e Malvasia a completare l’uvaggio. Ma anche vitigni internazionali Sauvignon per la Muffa Nobile e Viognier tra i primi a coltivarlo in Italia. E a completamento dei vini prodotti Sangiovese e Cabernet Sauvignon per i rossi.
Oggi Palazzone è una delle realtà vitivinicole più significative dell’Umbria con un costante sguardo sia al futuro che al passato.
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