Descrizione
DESCRIZIONE DEL VINO ROSSO TAURASI RISERVA QUINDICIANNI 2005 “MICHELE PERILLO”
Taurasi Riserva Quindicianni 2005 “Michele Perillo”: il valore del tempo per l’Aglianico.
Michele Perillo pare portare sulle spalle solo gli anni che passano e la proprie personali scelte enoiche. I suoi vini, elogio alla lentezza e al saper aspettare, non hanno, infatti, mai visto quei soli canonici tre anni previsti dal disciplinare per il Taurasi o quattro per la Riserva prima della messa in commercio. Perché nella fretta generale del mercato, del presto che è tardi, per Perillo quel tempo ha sempre rappresentato solo il preludio di una lunga custodia nella sua cantina situata nella parte più a sud dell’Irpinia, in Campania. Perillo sa attendere sia in vigna che in cantina. Il vino che porta il suo nome deve essere autentico, con tratti distintivi precisi e riconoscibili. L’approccio enologico di trasformare l’uva in vino non deve essere invasivo né alterare lo spettro aromatico dall’impronta di origine.
Vecchie viti da oltre cento anni coltivate su terreno argilloso, sabbioso. L’aglianico, una volta raccolto, fermenta spontaneamente in acciaio per 28 giorni. Seguono 24 mesi in botti da 25hl e ulteriori 12 anni di sosta in bottiglia.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Taurasi Riserva Quindicianni 2005 “Michele Perillo”: Il Taurasi di Perillo piace per quell’elegante riservatezza contadina, rara e autentica, per quella longevità che sfida il tempo, mantenendo e sviluppando profumi che rimangono strettamente legati al vitigno e che rimandano a Perillo.
Splendido e luminoso granato. Aria di famiglia, con note costanti di struttura, equilibrio, armonia e eleganza, e un ventaglio di tannini fini e vellutati. Dimostrazione concreta che l’essenza e la ragione della fama del Taurasi risiedono nella sua ordinaria capacità di migliorare nel tempo, regalando straordinarie e sempre diverse sensazioni agli amanti del vino. Ci sono poesia e percezioni da apprezzare in silenzio: chiudendo gli occhi e mettendo il naso nei bicchieri si è pervasi dalla dell’estate in Irpinia, dai colori intensi che non accecano, dai cesti di fiori di campo ed erbe aromatiche tipiche del bosco mediterraneo. Il timbro ferruginoso si fonde al cioccolato e libera sensazioni di sottile spezia. Persistenza indimenticabile. Cupido ha scoccato la freccia.
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