STORIA
Il Montepulciano è una delle opere più significative del centro Italia. Questa varietà, con molta probabilità, è originaria di Torre de’ Passeri o della non lontana Conca Peligna, in Abruzzo. Da qui mosse per diffondersi capillarmente in regione e nel sud delle Marche a partire dei primi del 900, ma solo nel 1968 la legge rese ufficiale una situazione di fatto: l’Abruzzo è la culla naturale del vitigno Montepulciano.
DIFFUSIONE
L’ampio alveo di diffusione abbraccia l’Italia centro meridionale, con particolare insistenza per le regioni adriatiche: in queste regioni il Montepulciano è presente in quasi 35.000 ha di vigneti risultando in questo modo la seconda varietà a bacca nera più coltivata in Italia (Dopo il Sangiovese). La DOC Montepulciano d’Abruzzo, la prima a comprendere un’intera regione, spiega perché per ogni abruzzese, anche se poco interessato alle vicende legate all’enologia, dire vino rosso equivalga a dire Montepulciano. In regione è compreso anche dalla DOCG Colline Teramane e dalla DOC Controguerra.
Nelle Marche è largamente diffuso in tutte le province, particolarmente in quelle di Ancona- dove da vita alla DOC Rosso Conero e alla DOCG Conero– e di Ascoli Piceno, esaltato dalle DOC Offida Rosso e Rosso Piceno (dove è previsto unitamente al Sangiovese). Spazia poi da Rimini a Foggia, passando per tutto il Molise, parte del Lazio e una buona presenza in Umbria.
VINO
La generosità dell’uva Montepulciano non deve far dimenticare la sua potenziale propensione ad accenti rustici, tipici delle uve del centro sud. Lo sforzo dei migliori produttori contemporanei è stato volto a creare vini eccellenti, degni di essere annoverati tra i migliori del mondo per capacità espressiva, date la potenza, la struttura, l’eleganza e l’ampiezza delle sfumature olfattive, superbe anche con l’invecchiamento.
I vini rossi a base e Montepulciano si caratterizzano per i nitidi rimandi alla ciliegia e alla marasca, per la piena struttura apportata da tannini fitti, morbidi, poco aggressivi e per il finale sostenuto da una notevole forza estrattiva e alcolica. Queste caratteristiche li hanno per anni regalati a ruolo di apprezzati vini da taglio e ne hanno ritardato la piena diffusione e la conoscenza. L’uva si presta inoltre a una molteplicità di interpretazioni, come la vinificazione in bianco per vini fermi o per una base spumantistica.
Tradizionalmente importante è l’utilizzo dei vini rosati, tra cui il Cerasuolo d’Abruzzo, cui regala intensi profumi e struttura adeguata.
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