STORIA

Questo vitigno di confine (ampia è la sua diffusione tra Piemonte, Lombardia ed Emilia) è conosciuto e coltivato fin dal Medioevo.  Si considera originario di un centro dell’Oltrepò Pavese, Rovescala, situato nella valle del Versa. Le prime descrizioni ufficiali risalgono alla metà dell’Ottocento, ad opera del Demaria, del Leardi (1875) e del Di Rovasenda (1877). Nel Bollettino Ampelografico della provincia di Novara (1879) se ne parla con buona precisazione, mentre nel 1906 è l’opera del Molon a menzionarlo.

Nell’Oltrepò Pavese è chiamato comunemente Bonarda (il vino Doc Oltrepò Pavese Bonarda è prodotto esclusivamente con Croatina), il che ha generato un caso di presunta sinonimia con il Bonarda Piemontese, da cui il Croatina va tenuto ben distinto.  Si è diffuso in passato in tutto l’Oltrepò e di qui nei vicini colli piacentini e in Piemonte, in particolare nel Novarese e nel Vercellese. Più resistente di altre varietà alle malattie, in particolare all’oidio, ha sostituito in molte zone vitigni di maggiore qualità ma più delicati e sensibili, come Moradella, Vespolina, Spanna o Nebbiolo.

E’ stato iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970.

DIFFUSIONE

Il Croatina ha una certa diffusione in Emilia-Romagna, Veneto e Sardegna, ma resta sostanzialmente una varietà lombardo-piemontese, con la prima regione a detenere la palma della più ampia superficie vitata, concentrata in massima parte nell’area dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia.

In Piemonte è diffuso nel Novarese e nel Vercellese, nel Cuneese e nell’Alessandrino, soprattutto nei Colli Tortonesi. Più sporadica la presenza nell’Astigiano, dove risulta praticamente confinato nelle zone di Cisterna e San Damiano d’Asti.  In Emilia non è trascurabile la coltivazione di Croatina nel Piacentino, dove è previsto in purezza nella Doc Colli Piacentini Bonarda e assieme al Barbera nel Gutturnio, sia nella versione ferma che frizzante.

Complessivamente la superficie dedicata in Italia a questo vitigno non supera i 4000 ettari, dopo avere raggiunto punte di quasi 6000 ettari prima degli anni Ottanta.  Numerosi sono i vini Doc che prescrivono l’impiego del Croatina in purezza, come Collina Torinese Bonarda, Colline Novaresi Croatina e Bonarda, Pinerolese Bonarda, Coste della Sesia Bonarda, San Colombano al Lambro, Oltrepò Pavese Bonarda; molti altri lo prevedono in assemblaggio con altre uve.

VINO

L’uva Croatina è utilizzata esclusivamente per la vinificazione, anche se per la buona conservabilità in fruttaio e la resistenza al marciume può avere un discreto impiego come uva da mensa.  Vinificata in purezza, dà un vino amabile, profumato di frutti e fiori rossi, dal buon tenore alcolico e dal gusto pieno e asciutto, non molto acido. I risultati migliori si ottengono in Piemonte, con Bonarda Piemontese e Vespolina, Nell’Oltrepò Pavese con Barbera e Uva Rara, cui l’uva Croatina dona colore e morbidezza.

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