Villa Papiano sorge nella provincia di Forlì-Cesena, per la precisione a Modigliana, una delle dodici sottozone del Sangiovese di Romagna. 

Siamo in un territorio molto particolare, ubicato a oltre 500 m s.l.m., proprio a ridosso del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, al confine tra Toscana e Romagna. Qui troviamo uno scenario unico che fa da sfondo a una straordinaria viticoltura appenninica, dove le vigne sorgono sparse tra la macchia boschiva.

Villa Papiano nasce dalla volontà dei quattro fratelli Bordini che, pur avendo scelto lavori molto diversi, decidono di coltivare insieme la passione per il mondo del vino e della campagna tramandati dal padre, e condividere così un progetto enologico tutti insieme. 

Approccio alla terra

La storia infatti inizia molto prima, grazie al lavoro del capostipite della famiglia: Remigio Bordini, uno dei primi, nonché dei più grandi selezionatori di Sangiovese.

Remigio ha infatti portato avanti negli anni un importantissimo lavoro di selezione, andando a studiare tutte le micro differenze delle varietà della pianta di sangiovese e identificandone così i diversi cloni, per andare poi a selezionarli in base al loro migliore rendimento in determinati suoli e microclimi.

Francesco, l’unico dei quattro fratelli ad aver scelto la strada dell’enologia, ha completamente assorbito questo bagaglio culturale paterno, fatto di studio approfondito dell’agronomia del territorio, ed è convinto che, se ci chiediamo come ottenere un grande vino, la prima risposta sia racchiusa proprio nella terra.

Valorizzazione del frutto

Il suo approccio è quello di essere come una “mano invisibile”, che grazie agli studi e alla conoscenza del territorio, riesce ad accompagnare il vino con il minor impatto possibile in cantina, facendo da tramite tra il territorio stesso e l’idea di vino del produttore. 

Un esempio di questo è il concetto di valorizzazione del frutto come elemento di rilievo del vino. La prerogativa del frutto, con la sua qualità più semplice, fresca e gioviale, negli ultimi anni è stata infatti un po’ bandita e relegata ai vini di pronta beva, in favore di vini più speziati e ricchi di sfumature. 

Francesco crede invece che, nel mondo del vino in generale, ma nel Sangiovese di Romagna in particolare, il frutto debba essere un elemento predominante e fondamentale nella caratterizzazione del vino. 

Ed è in quest’ottica che vengono lavorati i frutti della vigna a Villa Papiano, arrivando ad ottenere dei vini di grande piacevolezza fruttata e di grande bevibilità, che siano il più possibile lo specchio del proprio territorio.

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