UNA REALTÀ A CONDUZIONE FAMILIARE

Paolo Rapuzzi nel 1970 decise di lasciare il suo posto di concessionario della Olivetti, voleva fare qualcosa in proprio, ma soprattutto in maniera autentica. Era legato, Paolo, al  Friuli, una regione piccola ma ricca, influenzata dall’anima acquatica di Venezia a sud, dalla bellezza malinconica e futuristica della Slovenia a est, dalla rigidità funzionale di Austria e Germania a nord. Qui, essere imprenditori voleva dire fare vino, ma lontano dalle idee di contaminazione internazionale. Paolo voleva riprendere le antiche varietà d’uva locali. Non esattamente una passeggiata: i documenti d’epoca parlavano di circa trecento specie diverse, quasi del tutto estinte dopo la devastazione della fillossera e delle guerre.

TERRITORIO INCONTAMINATO

Cialla è un luogo intatto perché un po’ fuori dal mondo com’era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa “Riviera”, proprio perchè gode di un microclima così esclusivo e felice che ancor’oggi vi cresce l’ulivo. I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d’Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi. A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti sin dal 1496 che attestano come l’Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.

IL LUOGO DOVE LO SCHIOPPETTINO RINASCE

A Cialla, nel 1970, avviene un piccolo miracolo: Paolo e Dina Rapuzzi fondano la cantina Ronchi di Cialla e grazie anche all’aiuto di Bernardo Bruno, allora sindaco di Prepotto, riescono a trovare circa 60 viti superstiti di Schioppettino. Selezionando le migliori gemme dai tralci fecero delle nuove talee e riuscirono nell’arco di 2 anni a realizzare un primo impianto di 3.500 viti che segnò a tutti gli effetti la rinascita dello Schioppettino. Dopo oltre quarant’anni lo Schioppettino è ormai diffuso in tutto il mondo, numerose annate, custodite nelle nostre cantine a Ronchi di Cialla, sono state sottoposte a rabboccamento. Lo Schioppettino da vitigno estinto, grazie a Ronchi di Cialla ed alla famiglia Rapuzzi, sta vivendo una nuova giovinezza e un rinnovato periodo di celebrità.

 

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