SOTTO IL SEGNO DELL’ARTE

La storia di Castello Romitorio è degna di una leggenda. Tempio, fortezza, monastero, poi castello, maniero, rifugio e infine laboratorio d’arte e cantina. Ci sono le tracce degli Etruschi e dei Romani così come le “cicatrici” del Medioevo, un luogo bellissimo e selvaggio che ha conosciuto l’abbandono ed è rinato con Sandro Chia durante gli anni ’80. “Quando lo prese il babbo – ricorda Filippo Chia – non c’era né il tetto né una cantina: ci vivevano solo le pecore. Io sono nato negli anni della rinascita del castello, è stata un’operazione importantissima non solo per Montalcino ma per la Toscana intera, il restauro voluto dal babbo ha ispirato tanti posti di questa regione.

Lui è stato lungimirante, ha aperto le porte alla modernità: una rivoluzione architettonica ma anche in vigna con delle introduzioni che all’epoca erano considerate delle novità. Dai pali in legno, invece che in cemento, all’uso dei caterpillar. Le prime vigne furono piantate nel 1985, il futuro era già nel presente”.

NUOVA GENERAZIONE

Dal 2005 Filippo Chia gestisce l’azienda. E qui parte una nuova rivoluzione. Filippo Chia è a tutti gli effetti uno dei protagonisti della “nouvelle vague” dei produttori di Brunello, una generazione che non dimentica la storia e la tradizione ma con lo sguardo sempre affacciato sul futuro.  Una delle prime decisioni fu quella di collaborare con Carlo Ferrini piantando nuovi cloni di Sangiovese. Siamo in una zona particolare dove il terroir deve essere riconoscibile nei vini.  La vocazione vinicola fu “riaccesa” da Sandro, Filippo ha lavorato sullidentità ma sempre con in testa il pallino della qualità, “fil rouge” che unisce padre e figlio.

Collocati nel quadrante nord-ovest, i vigneti del Romitorio circondano il Castello, parliamo di piccoli appezzamenti che convivono con boschi, laghetti e ruscelli dalle acque cristalline. Un habitat incontaminato, caratterizzato da suoli di galestro, argilla e alberese, da cui affiorano fossili e conchiglie, testimonianza di un antico fondale costiero. Castello Romitorio conta 179 ettari totali di cui 16,5 a vigneto. Il bosco, il “polmone verde” di Montalcino, copre una superficie di 150 ettari e l’azienda conta anche un piccolo numero di oliveti.

60.000 le bottiglie di Brunello di Montalcino prodotte.

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